Lo psicologo, un tabù lungo un secolo

Quando è giusto invitare qualcuno a rivolgersi ad uno psicologo?

Spesso capita che viviamo relazioni in cui vediamo le persone a cui teniamo, star male per questioni diverse (fisiche, emotive, mentali, etc etc).

A volte la nostra mente ci fa sentire inutili nei confronti della sofferenza altrui, ci sentiamo con le mani legate, crediamo che non vi siano altre soluzioni che restare a guardare.

Altre volte ci rendiamo conto che la persona a cui vogliamo bene ha bisogno di un aiuto psicologico.

Già! un aiuto PSICOLOGICO!

Come possiamo fare per indirizzare questa persona dallo psicologo? Che fatica! Spesso anche solo nominare lo psicologo fa venir i capelli dritti!

Eh sì! Perchè lo psicologo è per i matti, per i disagiati, per le persone senza alcuna speranza.

Eh no! Non è assolutamente così! Parola di Psicologa 😉

Nella stanza di terapia si può trovare un professionista pronto ad ascoltare SENZA GIUDIZIO, pronto ad accogliere emotivamente e a cercare le motivazioni profonde del malessere del soggetto.

La terapia non ha dei tempi prestabiliti, però è possibile orientarsi per capire, quanto lavoro c’è da “fare” e a che punto si è arrivati e fin dove si vuole arrivare; insomma, il buon professionista aiuta ad orientarsi anche sulle tempistiche.

Però, è giusto obbligare qualcuno a rivolgersi ad un professionista?

Di prassi è necessario che il diretto interessato contatti lo psicologo.

Spesso mi è capitato di ricevere telefonate da persone che volevano inviarmi qualche parente o amico, ma ho sempre chiesto di essere contattata direttamente dalla persona interessata.

Sapete il perchè di questa mia richiesta?

Prima di tutto la questione Privacy è fondamentale, dopodiché è necessario che la persona che sta male contatti il professionista per prendere accordi diretti, manifestare il proprio interesse e la propria motivazione ad intraprendere un percorso o per lo meno ad affrontare un primo colloquio conoscitivo.

Quindi se stai pensando di chiamare uno psicologo per inviare un tuo caro, faresti bene a farlo fare al diretto interessato; ma se questo non avviene?

Beh forse la persona non è motivata, forse non ha piacere di rivolgersi ad un professionista della salute mentale, forse crede di non averne bisogno.

Se tu soffri per la sua condizione, potresti contattare lo psicologo e portare il tuo vissuto, così da poter lavorare su te stesso e indirettamente portare beneficio al tuo caro.

Le vie della psicoterapia non sono infinite, ma ci sono sempre molte soluzioni possibili.

Quindi se pensi che l’ascolto privo di giudizio, l’empatia, e l’accoglienza possano essere dimensioni che possono aiutarti ad aiutare, sei benvenuto!

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