Psicosomatica

La Psicosomatica

 Quando la dermatologia e la psicologia si incontrano. 

Quando si pensa alla dermatologia, non è poi così tanto difficile pensare alle connessioni psicologiche.

Fin dall’antichità i modi di dire sottolineano la connessione tra psiche e derma, come ad esempio: “Uscir di pelle”, “Lasciarci la pelle”, “Amici per la pelle”.

La pelle è l’organo più esteso dell’uomo ed è sede di importanti cambiamenti, dovuti al mondo emotivo del soggetto; arrossire per la vergogna, sudare per l’agitazione, impallidire per il terrore.

A volte, però, le emozioni e la psiche in generale, possono portare la persona ad una condizione di stress.

Lo stress è una condizione che si sviluppa in una situazione coatta di adattamento del soggetto. In piccole dosi può essere stimolante, ma in dosi massicce può provocare complicazioni psicosomatiche.

La psicosomatica è quella branca della medicina che studia le patologie organiche, che non avendo un’origine fisiologica, vengono imputate ad un’origine psicologica. In un’accezione più ampia, la malattia è la manifestazione di un disagio psicologico profondo.

In ambito psicologico, sono stati molti gli autori che si sono occupati di psicosomatica ed in particolare dell’ipotesi di quali possano essere le origini psicologiche legate alle reazioni somatiche.

Tra i tanti S. Freud ha interpretato le patologie psicosomatiche attraverso la teoria del conflitto tra pulsioni e difese inconsce.

G. Groddeck ha teorizzato che la malattia psicosomatica può essere interpretata come una difesa dal mondo esterno.

M. Boss sostiene che la mattia rappresenti un modo di “essere” nel mondo.

W.B. Cannon sostiene che la malattia incarni un meccanismo di “Attacco-fuga” verso se stesso e il mondo.

Infine P. Schilder sostiene che la malattia sia la risposta del corpo sia originaria da un’immagine corporea inadeguata e che essa stessa sia influenzata dalla malattia stessa.

Quest’ultima teoria è quella che maggiormente mi affascina, in quanto credo che l’immagine corporea sia il risultato evidente del dialogo interiore che il soggetto instaura con se stesso e con il proprio corpo.

Più la malattia dermatologica è presente ed evidente e più il soggetto insatura un dialogo interiore con la propria immagine, conflittuale. Per tale motivo è fondamentale lavorare su di sé e sulla propria percezione per cercare di trovare un equilibrio psicofisico che porti ad una riduzione dello stress e di conseguenza ad una diminuzione della patologia dermatologica di origine psicosomatica.

A Volte la presenza massiccia di patologie dermatologiche può essere causa di insorgenza di alcuni disturbi psicologici legati all‘autostima, alla gestione dell’ansia o addirittura disturbi da ritiro sociale o disturbi ossessivo compulsivi per cercare di gestire e controllare la malattia dermatologica.

Quali possono essere le soluzioni alle quali si può pensare?

Sicuramente l’intervento psicologico in concomitanza con quello medico, può essere utile nella gestione, non soltanto del sintomo, ma anche nella gestione emotiva che il soggetto vive e a tratti subisce; cercando di lavorare attraverso tecniche di rilassamento e più in profondità attraverso un percorso di ristrutturazione del sé.

Una stretta collaborazione con il personale medico, può portare il soggetto ad una maggiore percezione di sé e del proprio mondo interiore, tanto da poter distendere e/o risolvere nodi psichici profondi, portando ad un miglioramento della manifestazione fisica del disagio psicologico.

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