Piccole regole per recuperare il benessere psicofisico

Il benessere sembra essere sempre più lontano? Ci si sente stanchi, demotivati, irritabili, incompresi? Sembra che la società sia un treno in corsa, sorda e insensibile?

A volte queste sensazioni ci accompagnano lungo le giornate lavorative, di studio o in famiglia; senza rendersene conto si passa da uno stato di apparente tranquillità, ad uno stato di malessere profondo, legato all’insoddisfazione quotidiana.

La sensazione spiacevole, a volte frustrante, si insinua tra gli odori, i profumi, i gusti e sapori, contaminando ogni tipo di sensazione.

Il grigio, il nero, il marrone, il blu, sono i colori che vediamo in risalto nella proiezione della nostra esistenza.

Sono fasi, tutte, sono fasi passeggere; il malessere, proprio come ogni stato emotivo caratterizza una fase della vita che può volgere ad un’evoluzione di qualsiasi tipo.

Se si considera la vita come un insieme di fasi cucite tra di loro, è importante cercare di vedere gli aspetti più negativi, non solo come immobilizzanti, ma anche come stimoli per migliorare risorse già esistenti o ancora in incubazione in noi stessi.

Ogni ombra per poter esistere, necessita di una luce alla base.

Nei periodi di forte stress e malessere, se si fatica a riemergere e reagire, trasformando le sensazioni in carburante per creare nuovo movimento, è bene cercare degli ambienti consoni, dove sentirsi accolti, ascoltati, condividere sensazioni, raccontarsi, dare nuovi significati.

Luoghi di ritrovo, corsi di yoga, gruppi di sostegno psicologico o psicoterapia, incontri culturali, etc etc possono essere di aiuto per ritrovare le parti più dinamiche, che in qualche modo si sono addormentate.

Durante il periodo di malessere, si dimentica che il movimento crea energia e quindi benessere, tanto da abbandonare attività ricreative e dimenticare poco alla volta gli effetti benefici avuti fino a poco tempo prima.

Per risalire dalle sensazioni di malessere, è bene trovare degli spazi anche individuali in cui poter lasciare libero sfogo al pensiero, facendolo fluire attraverso il corpo, ad esempio con lunghe passeggiate lungo sentieri immersi nella vegetazione, o andando al parco ad ascoltare i rumori della natura.

E’ necessario avere una rete di persone di riferimento, in modo tale da poter avere un supporto ed uno stimolo esterno.

La contrapposizione tra malessere e benessere sembra ovvia, ma non lo è; c’è sempre una sottile linea immaginaria che li separa, è importante saper riconoscere, grazie all’esperienza, alla capacità di autolettura e al proprio intuito, quando poco alla volta sta avvenendo il passaggio da una fase all’altra, in modo tale da poter intervenire, per rallentare l’ascesa verso il malessere o accellerare la risalita verso il benessere.

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