Il favoloso mondo dei sogni

La storia dell’interpretazione dei sogni ha origine molto antiche. Il sogno ha sempre occupato un posto importante in tutte le culture, attraendo e affascinando chiunque abbia provato a sciogliere le matasse evidenti e più celate. Fin dall’antichità ritroviamo testimonianze sul bisogno di interpretare i sogni e dare loro un significato accettabile.Nell’antica Grecia il sogno veniva utilizzato come strumento per attuare l’incubazione; tecnica secondo la quale, portando il sognatore all’interno di un tempio, vi era la possibilità di ricevere in sogno il dio del tempio stesso, in modo tale da poter ricevere rivelazioni o messaggi importanti. Secondo gli antichi egizi la parola “sogno” aveva un doppio significato: vegliare e risvegliarsi; gli scribi consideravano il sogno come:
• assonanza e giochi di parole
• un insieme di associazioni simboliche
• solo raramente, come “contrapposizione” ( significato contrario di ciò che appare in sogno)
Secondo tale visione il sogno era un modo per visionare eventi futuri che erano in gestazione nell’utero del tempo. Secondo la cultura sciamanica del centro e del sud America, il sogno era una realtà parallela e lo sciamano era il messaggero tra il mondo reale ed il mondo parallelo. Testimonianze di sogni vengono riportati anche nell’antico testamento in cui il sogno era portatore di immagini, simboli e vissuti sensoriali concreti. Nell’antico testamento vengono descritti diversi tipi di sogno:
• Sogno rivelatore, in quanto rivela una determinata situazione
• Sogno difensivo, che suddivide al suo interno il sogno manifesto e il sogno occulto.
Secondo gli scritti dell’antico testamento, il sogno era anticipatorio di situazioni che sarebbero potute accadere, venivano interpretati depersonalizzandoli, in quanto il sogno positivo veniva considerato riferito all’intera popolazione; al contrario, un sogno negativo, veniva interpretato e riferito al sognatore che a sua volta riportava il sogno su una tavolozza di cera e gettandola nel fiume poteva liberarsene.
I sogni religiosi venivano considerati profetici e premonitori, solo successivamente la visione del sogno si modifica, in quanto viene messa in dubbio l’origine divina del sogno stesso.
Facendo un salto verso i giorni nostri, numerosi studiosi hanno considerato il sogno come una porta che si affaccia verso l’inconscio.
S. Freud considera il sogno come un processo allucinatorio dedito a soddisfare frustrazioni diurne.
Diversamente, C.G. Jung lo definisce come una visione interiore o come la porta nascosta che conduce alla parte più intima dell’anima, essendo un processo involontario basato sull’attività autonoma dell’inconscio.
Oggi il sogno viene considerato come un fenomeno psicologico legato al sonno, in particolare alla fase REM, caratterizzata dalla percezione di immagini, suoni e scene reali.
Considerando l’excursus sopra citato, non possiamo che affermare che il sogno è legato all’inconscio; viene visto come naturale, spontaneo, obiettivo, indipendente dalla coscienza, involontario, generato da un moto affettivo, individuale, autereferenziato e aperto sul proprio mondo interno.
Secondo S. Freud il lavoro analitico sul sogno deve avere come obiettivo lo smascheramento a causa dell’occultamento del sogno sull’inconscio.
Al contrario C. G. Jung pensa che il sogno sia del tutto senza difese ed essendo indipendente dalla coscienza porta il sognatore ad essere guidato all’interno del proprio mondo interno, portando una reazione inconscia ad una reazione conscia; avendo così l’inconscio che mira al mutamento della posizione del conscio; portando il sognatore a non vedere collegamenti con la propria coscienza.
Il sogno può essere anche una riproposizione di eventi passati (come ad esempio quelli che provocano traumi); un collegamento alla profondità del mondo interiore, dove sono situate le sorgenti della creatività che non hanno ancora nessun rapporto con la coscienza. Un collegamento con eventi psicologici del mondo diurno sia passato che presente del soggetto; una rappresentazione di contenuti della personalità che non sono riconosciuti come tali.
Quindi potremmo considerare il sogno come un laboratorio di bricolage, in cui possiamo tagliare ed incollare elementi differenti tra loro, ma che nella gestal assumono un loro significato inconscio.
Secondo C.G.Jung il sognatore è esso stesso Soggetto Regista, Autore, Attore e Produttore.
Certo, è importante avere nozioni precise sul sogno, ma per chi non pratica la professione psicologica, forse è più interessante sapere quanti e quali tipi di sogno ci sono.
Macrobio ne definì cinque tipologie, ma M. Gasseau ha pensato di aggiungerne due per dare maggiore specificità.

Il primo viene definito Sogno Simbolico o sogno vero e proprio, si pensi che Federico Fellini dopo un’analisi con Bernard, prese spunto dai propri sogni per girare “Amarcord”.
Il secondo è il Sogno Visione, decisamente più raro, è un sogno tipico dei soggetti più intuitivi.
Il terzo, il Sogno Oracolo.
Il quarto è l’incubo e rappresenta il conflitto interiore, è un sogno molto importante.
Il quinto è il sogno fantasma, è tipico dimenticarlo poco prima del risveglio ed è poco importante.
Il sesto è il Sogno Ricorrente, difficile da interpretare, ma molto importante perchè rappresenta una difficoltà di elaborazione da parte del soggetto.
Il settimo sogno è quello Sociale o Grande Sogno.
Ai nostri giorni, si è giunti alla conclusione che è possibile interpretare il sogno, ma per poterlo fare efficacemente, è necessario conoscere il soggetto, il contesto in cui è inserito e la sua storia.

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